mercoledì 11 marzo 2015

Palawan, il paradiso nelle Filippine

Secondo un sondaggio effettuato da un noto portale di viaggi nell'ambito dei Travel Awards 2014, l'isola più bella del mondo è Palawan, un luogo paradisiaco definito "l'ultima frontiera" delle Filippine. 
Geograficamente e politicamente, Palawan è la più estesa delle isole che compongono l'omonima provincia delle Filippine, della quale fanno parte anche molte altre piccole isole. Chi raggiunge questi splendidi luoghi lo fa perché qui, più che altrove, la natura, in tutte le sue forme, ha una straordinaria capacità di seduzione: paesaggi che lasciano senza fiato, mare cristallino, foreste pluviali, animali spettacolari in via di estinzione. 
Un paradiso in cui ambiente e uomo convivono nel massimo rispetto reciproco, poco battuto dal turismo, ambito in particolare tra gli amanti della natura più selvaggia e degli sport acquatici, il tutto in un contesto locale favorevole e accogliente. 

Il capoluogo di provincia è Puerto Princesa, città nota per il suo impegno ambientale e definita la più pulita delle Filippine.

 





Essa ospita il fiume sotterraneo navigabile più lungo al mondo, iscritto nel patrimonio mondiale dell'UNESCO ed entrato di diritto tra le Nuove 7 Meraviglie della Natura; la sua lunghezza è di 8,2 chilometri e sfocia direttamente nel Mar Cinese Meridionale, mentre il percorso in barca tra le suggestive grotte si snoda per 24 chilometri. La zona offre tante bellissime spiagge tropicali: resta solo da scegliere se rilassarsi in quello splendore o praticare sport ed immersioni.

Imperdibile una sosta ad Arena Island, nel comune di Narra, se non si vuol rinunciare alla compagnia di docili tartarughe, giganti e meno.


Un altro esempio dell'impegno profuso dalla provincia di Palawan nella tutela ambientale, si evidenzia nel parco naturale della barriera corallina di Tubbataha, nel comune di Cagayancillo.


Il sito è patrimonio mondiale dell'UNESCO ed è unico per la varietà di specie marine: si tratta di due atolli e di un isolotto al largo del Mare di Sulu, che custodiscono gelosamente oltre 350 specie di coralli e quasi 500 specie di pesci, e che offrono un habitat significativo per la nidificazione di tartarughe e uccelli marini.

Ovviamente non vi sono insediamenti umani stabili e il trasporto dei visitatori avviene con navi, per le quali è necessaria la prenotazione in largo anticipo a causa dell'eccessiva richiesta.


A nord, l'isola di Palawan assume i contorni di un'opera d'arte: è la zona di El Nido, nome che evoca i nidi di rondine usati per preparare la zuppa cinese. Qui la natura esplode in una singolare bellezza tra magiche baie, coralli e lagune incantate; il tempo non scorre e i pensieri si perdono in questa immensa quiete.





"Il mare ha questa capacità, restituire tutto dopo un po' di tempo, specialmente i ricordi."
- Carlos Ruiz Zafòn -

giovedì 5 marzo 2015

Storie di vagabondaggio, Hermann Hesse

Il "vagabondaggio" è uno dei temi che ricorrentemente ha ispirato la penna di Hermann Hesse: errare nel cuore della natura, tra i boschi e le nuvole tanto amati; vagare alla ricerca di una patria forse senza nemmeno volerne realmente una, per poi acquisire la consapevolezza che ognuno di noi racchiude dentro di sé la propria patria; viaggiare per saziare un'ardente brama di conoscenza.
Anime vaganti, nostalgiche per ciò che hanno lasciato, ma fiduciose di trovare ciò che desiderano, cioè se stessi. Per ritrovare e conoscere meglio la propria identità, è necessario incamminarsi e percorrere tanta strada, fuori e dentro di noi.


"Noi viandanti siamo tutti così. La nostra smania di vagabondaggio e di vita errabonda è in gran parte amore... 
Noi liberiamo l'amore dall'oggetto, l'amore da solo ci è sufficiente, così come nel nostro vagare non cerchiamo la meta ma solo l'essere in cammino."
- Hermann Hesse -

martedì 3 marzo 2015

Le Mille Isole del fiume San Lorenzo, tra Canada e Stati Uniti


Le Mille Isole è un arcipelago che si estende lungo il fiume San Lorenzo, al confine tra il Canada e gli Stati Uniti, vicino al lago Ontario. In tutto sono 1865 isole delle più svariate dimensioni, alcune ospitano case e ville davvero particolari, altre offrono alloggio solo ad uccelli migratori.

"Just room enought" è l'isola più piccola abitata, anche se solo in periodi di vacanza. Essa fu acquistata nel 1950 dalla famiglia Sizeland, che non poteva certo attribuirle nome più appropriato e che non immaginava potesse diventare un giorno una vera attrazione turistica.

"Heart Island" è, invece, l'isola che racconta la storia più romantica che si possa ascoltare. Nei primi anni del '900, infatti, fu acquistata da un ricco imprenditore alberghiero, George Boldt, il quale vi aveva trascorso parecchie vacanze estive in compagnia della sua amatissima consorte Louise. Questo Signore, immaginando l'adorata moglie come la principessa di un castello, ne ordinò la costruzione di uno per donarlo a lei nel giorno di San Valentino: un sogno che, purtroppo, ebbe tristemente fine con la prematura scomparsa di Louise. I lavori furono immediatamente interrotti e Boldt non rimise più piede sull'isola. 
Solo molti anni dopo e, precisamente, nel 1977, hanno avuto inizio le opere per il restauro e il completamento degli edifici e del Castello Boldt, magari proprio per permettere a quel sentimento profondo e sincero, che ha legato in vita i due coniugi proprietari, di sopravvivere oltre il tempo.
Attualmente l'isola è aperta ai visitatori.

"Zavikon Islands" è una coppia di isole che segna, in modo davvero singolare, il confine tra il Canada e gli Stati Uniti: la più grande è di nazionalità canadese, la più piccola statunitense e sono collegate da un ponticello che sembra sia il ponte internazionale più piccolo al mondo. Anche questi due isolotti narrano una storia, sebbene più bizzarra, che ha per protagonisti due coniugi: infatti il proprietario dell'abitazione ospitata dall'isola maggiore, nelle occasioni litigiose, pare fuggisse sulla minore, ordinando al doganiere di non far assolutamente passare la moglie.


Numerose sono le crociere organizzate lungo il fiume per ammirare questo spettacolo della natura e dell'uomo.




"Ho scoperto che non c'è modo migliore di sapere se ami o odi una persona che fare un viaggio con lei."
- Mark Twain -

sabato 28 febbraio 2015

Un'isola tutta per sé? Eccone alcune low cost.....

Il desiderio di possedere un'isola tutta per sé oramai non sembra più così tanto irrealizzabile, anzi sono molte quelle già di proprietà privata e si tratta di un mercato in crescita. 
Certo si può spaziare il pianeta dalle zone più richieste a quelle più nascoste, ricercare le caratteristiche che aggradano maggiormente rispetto all'ambiente naturale, alla dotazione di servizi, alla facilità di accesso, con conseguente e inevitabile variazione di prezzo. Esistono delle vere e proprie società immobiliari, anche online, che si occupano solo di vendita o affitti di isole, e propongono sia soluzioni per molti proibitive sia soluzioni low cost.

Ad esempio, a breve distanza dalla barriera corallina del Belize, si può acquistare, per un cifra intorno agli 80 mila Euro, l'estremità meridionale dell'isola di Alligator Caye, raggiungibile in barca da Belize City oppure da Dangriga in un tempo stimato tra i 30 e i 45 minuti. La zona è decisamente allo stato naturale e ha accesso alla laguna, dove è possibile allestire un piccolo porto turistico.

Ad un prezzo piuttosto economico di circa 50 mila Euro, si potrebbe optare per una parte della Big Tusket Island, appartenente ad un gruppo di isole di granito situate nell'Oceano Atlantico, al largo della costa meridionale della Nuova Scozia (Canada). Anche qui l'ambiente è del tutto naturale e si possono ammirare diversi fari, un tempo abitati.

Altrimenti, se si preferisce il sud dell'Oceano Pacifico, si potrebbe pensare a Mavuva Island nell'arcipelago delle Fiji.
Protetta dalla laguna, l'isola si trova a tre chilometri da Vanua Levu, dalla quale ci si arriva in dieci minuti di barca. Ambiente tipico tropicale, mangrovie, palme da cocco e spiagge bianche: un sogno che diventa realtà acquistandone un lotto con prezzi da 67 a 100 mila Euro.


"Il mare non ha paese, nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare."
- Giovanni Verga -





domenica 22 febbraio 2015

Piccoli gioielli in Bretagna, Francia

La Bretagna è la regione nord-occidentale della Francia, quella penisola protesa con determinazione nell'Oceano Atlantico, terra di grande interesse storico, luogo di miti, leggende e lontane tradizioni, che regala panorami di singolare bellezza, un mare incantevole e un litorale unico nel suo genere.
A chi ha voglia di lasciar andare i propri pensieri tra le onde, a chi cerca un po' di tranquillità, a chi desidera ammirare l'infinito, a chi ha bisogno di raccogliersi nella sua intimità, a chi pensa di celebrare in modo inusuale un evento, la costa bretone offre luoghi che risplendono nelle sue acque come piccoli gioielli, isolotti che, storicamente, hanno avuto un proprio ruolo e che, oggi, accolgono i visitatori, donando loro momenti indimenticabili.


Il Petit Bé sorge a circa 700 metri dalle mura di Saint-Malo, è un piccolo forte ancorato ad una piccola isola, o meglio un grande scoglio, la cui costruzione risale al XVII secolo nell'ambito di un progetto di difesa militare. Esso nel 1921 è stato riconosciuto come monumento storico, ma è stato abbandonato fino al 2000, anno in cui la città di Saint-Malo lo ha affidato ad una organizzazione no-profit per la restaurazione e l'apertura al pubblico. Quando il tempo lo permette, è possibile giungervi a piedi o in traghetto, e l'amministrazione accoglie felicemente proposte per eventi particolari.

Nella splendida baia di Morlaix soggiorna silenziosa la piccolissima "isola giardino" di Louet, protetta dal suo faro risalente al 1857. L'antica abitazione del guardiano del faro è stata ristrutturata ed, ora, è a completa disposizione di chi desidera vivere momenti speciali.

Nelle immediate vicinanze si può far visita anche ad un altro isolotto, lo Chateau  du Taureau, in realtà una fortezza del 1542 che, durante la rivoluzione francese, fu utilizzata come prigione. In tempi successivi divenne la sontuosa residenza di una nobildonna, e poi, ancora, la sede di una scuola di vela. Ad oggi la fortezza è stata restaurata ed offre ai visitatoti la possibilità di un interessante tuffo nella storia. 

A largo di Conquet, spunta tra le acque del Mar d'Iroise, la minuscola isola di Quéménès che, dopo decenni di abbandono e di totale solitudine, ha finalmente trovato compagnia in una coppia di giovani coraggiosi che hanno dato una svolta alla loro vita in modo davvero originale. Essi hanno avviato sull'isola una piccola fattoria e sono felici di accogliere tutti coloro che desiderano soggiornarvi, per trascorrere del tempo lontani dai rumori quotidiani, tra la natura e il profumo del mare, senza pretese e senza tecnologie. Raggiungere questo singolare luogo non è affatto semplice, occorre prendere una barca dall'isola di Molène e sperare nella complicità di un tempo favorevole.


"Era il senso della bellezza che la liberava di colpo dall'angoscia e la riempiva di un nuovo desiderio di vivere."
- Milan Kundera -



domenica 15 febbraio 2015

Sulla via della Foresta Nera, Germania

La Foresta Nera (Schwarzwald) occupa la regione sud-occidentale della Germania e, tra fitti boschi, verdi vallate, laghi e cascate, racchiude una magica atmosfera di leggende e tradizioni. Lungo questo percorso, che tocca i centocinquanta chilometri, ci si immerge in paesaggi fiabeschi e città molto caratteristiche.

Friburgo è il capoluogo della Foresta Nera, la città in cui almeno la metà dei tedeschi vorrebbero vivere, un esempio da emulare secondo tutti i suoi visitatori, per l'efficiente organizzazione pubblica, per il nutrito rispetto nei confronti dell'ambiente, per l'impegno profuso nell'impiego delle energie alternative, per l'antica tradizione universitaria e per quella speciale aria romantica che la avvolge. 

La pavimentazione del centro storico è realizzata con ciottoli colorati provenienti dal Reno, e lungo le strade della città vecchia non passano inosservati i ben noti mosaici di Friburgo che, posizionati di fronte ad i negozi, ne raffigurano l'attività svolta e, in alcuni casi, si tratta di esercizi che oramai non esistono più. E poi, ancora, l'attenzione ricade sui Bachle, canaletti d'acqua, risalenti ad epoca medievale, che percorrono la zona pedonale e che servivano come approvvigionamento per l'acqua: si narra che bagnarsi accidentalmente in questi canali sia presagio di ritorno a Friburgo. 
Questa è una città cosmopolita, ricca di eventi, culturalmente attiva, sede di una delle migliori e più antiche università tedesche, con tanti musei, edifici d'epoca. Imperdibile, inoltre, è lo strabiliante panorama di cui si può godere dalla collina di Schlossberg, raggiungibile a piedi o in funicolare. 

La Foresta Nera offre paesaggi incantevoli, qui la natura si racconta in tutta la sua bellezza: il lago Titisee ne è un esempio, specie quando, nel periodo invernale, diventa una grande pista di ghiaccio. La zona attira molto gli sportivi che amano misurarsi con percorsi di difficoltà crescenti, come prove di equilibrio sulle funi o su ponti sospesi, ma anche chi semplicemente si dedica ad esplorazioni ed escursioni attraverso salutari camminate. Quando, invece, la temperatura lo consente è piacevole navigare il lago e pare che, la domenica mattina, si oda un misterioso suono di campane proveniente proprio dalle acque, dato che una leggenda assicura che qui un tempo vi sorgesse una città.
La regione è conosciuta anche per la celebre produzione di orologi a cucù: nei villaggi e nelle città della Foresta Nera sono tante le botteghe specializzate nella loro costruzione in forme e grandezze varie. Triberg, per esempio, è una cittadina molto visitata dagli appassionati e dai collezionisti del settore alla ricerca di pezzi unici, alcuni dei quali di notevole valore economico. 
Vicino Triberg, precisamente a Schonach, si può ammirare l'orologio a cucù più grande del mondo, che ha le dimensioni all'incirca di una casa ed è visitabile al suo interno. 

Nella zona si trovano anche le cascate più alte della Germania, appunto le cascate di Triberg, che si riversano su sette livelli di rocce.



Per osservare da vicino e comprendere la cultura e le tradizioni di questa regione, è d'obbligo sostare inoltre al museo all'aperto di Gutach: si tratta di una zona dove sorgono le fattorie con il tetto di paglia tipiche della Foresta Nera del Seicento; in realtà una sola, costruita nel 1612, sorge nello stesso punto dove fu edificata, le altre sono state smontate dopo la morte dei proprietari e trasportate dove ora si trovano. All'interno sono completamente arredate e raccontano la vita e il lavoro dei contadini di quei tempi.
Se ci si incammina verso questi luoghi meravigliosi, poi, non si può non cadere nella trappola delle attrazioni gastronomiche, tra cui quella della Schwarzwalder Kirschtorte, la famosa torta alle ciliege della Foresta Nera con panna e cioccolata; e se si capita durante un evento importante o una festa popolare, si possono ammirare gli abiti tradizionali del posto, specie quelli delle donne che indossano in testa cappelli con grosse palle di lana colorata, rossa per quelle nubili e nera per quelle sposate. 



"Questo è un altro aspetto rasserenante della natura: la sua immensa bellezza è lì per tutti. Nessuno può pensare di portarsi a casa un'alba o un tramonto."
- Tiziano Terzani -

mercoledì 11 febbraio 2015

Isola di Tinharé, Brasile: uno dei luoghi più romantici al mondo

Tinharé è uno spettacolare angolo di paradiso classificato tra i luoghi più romantici al mondo, una delle isole che compongono l'omonimo arcipelago collocato di fronte alla costa del Brasile, a sud di Salvador de Bahia. 
I villaggi sorgono tutti a nord-est dell'isola, lungo la costa più accessibile e dove ci sono meravigliose spiagge, mentre all'interno e nella parte occidentale si trovano rilievi e canali più difficili da visitare. 

Questo posto è senza dubbio un gioiello tropicale, disegnato da fitte mangrovie ed immerso in acque cristalline, non ancora violato dal turismo stressante, incorniciato in una singolare quiete idilliaca.
A raggiungerlo ci vuole un po' di pazienza, ma abbondantemente ricompensata: ci si arriva da Salvador in catamarano o in aereo, oppure da Valenca con una barca o un motoscafo.

L'isola è caratterizzata dall'assenza di automobili, fatta eccezione per alcune navette necessarie per sistemazioni più lontane, e per alcuni trattori da lavoro; quindi si cammina tanto e ai bagagli si provvede con piccole carriole.


Il villaggio principale è Morro De Sao Paulo, il più a nord dell'isola, con le sue stradine di sabbia, i suoi ristorantini tipici ed internazionali, negozi, bar. A partire da qui si può godere forse delle più belle spiagge del Brasile, che non sono identificate con un nome, ma semplicemente con un numero: la Prima, la più ricercata dai surfisti, la Seconda, quella del divertimento e delle feste, la Terza, più tranquilla, famosa per la barriera corallina e per una piccolissima isola con una sola palma da cocco al centro; ed, infine, la Quarta, dalle favolose piscine naturali, dalle tipiche palme, dalla quiete assoluta.
Il tramonto più suggestivo lo si può ammirare dal faro di Morro: qui la natura si esprime nelle sue tonalità più calde e più pittoresche!
Quest'isola è un luogo prezioso da vivere a ritmo di danza e musica, ma anche di sport e di tranquillità, da scoprire nelle sue tradizioni e nella sua cultura, da amare nella sua umiltà e semplicità, ma, soprattutto, da rispettare nella sua bellezza.


"La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le contempla."
- David Hume -