Una testimonianza d'arte pura, semplice, perfetta; un'opera insolita perché rappresenta proprio ciò che è, un ritratto; un capolavoro che cattura l'attenzione per la sua spontaneità, per l'espressione eterea del soggetto, per la sua naturalezza, per la purezza dei colori.
Questo dipinto, firmato Jan Vermeer e attualmente custodito all'Aia, risale al 1665-1666 e rappresenta il punto d'arrivo, ma, implicitamente, anche quello d'origine di tutto il romanzo di Tracy Chevalier.
"La ragazza con l'orecchino di perla", infatti, ci conduce, nobilmente, nella vita privata ed artistica di questo celebre pittore, e in quella umile e coraggiosa della sua domestica Griet che, secondo la narrazione fantastica dell'autrice, è la musa ispiratrice di questo splendido ritratto. Il loro incontro avviene nella tranquilla città di Delft, nei Paesi Bassi, dove entrambi trascorrono tutta la loro vita. Griet la descrive come una città quieta, raffinata, nettamente distinta tra il quartiere dei papisti e quello dei protestanti, con il suo mercato, la sua piazza principale e il suo storico canale, terra d'arte in fatto di pittura e decorazione della porcellana, caratterizzata da temperature piuttosto rigide nei mesi invernali, ma anche da una gran luce in quelli primaverili.
E' proprio l'arte ad avvicinare la giovanissima protagonista al pittore, uomo singolare e padre di famiglia: Griet è una domestica di quei tempi, con esigue conoscenze di lettura e scrittura, ma con uno spiccato senso artistico, un'innata capacità di cogliere la bellezza dei colori, di distinguere i dettagli, quei particolari che rendono l'opera un capolavoro. Vermeer, da parte sua, non si lascia sfuggire gli aspetti e i pensieri più reconditi della ragazza, dalla quale è attratto e sulla quale esercita il suo fascino speciale. Lei lo comprende e lo sostiene, a volte contrariamente ai suoi principi, lui la ammira e la domina, ma, nonostante ciò, alla fine è Griet il personaggio più forte e determinato, mentre Vermeer appare inquieto e infelice, tormentato dall'incapacità di comunicare la sua ricerca della perfezione artistica, anche a svantaggio della soddisfazione economica.
Del resto nella vita non tutti riescono ad accettare dei compromessi...
"Ti dipingerò come ti vidi la prima volta, Griet. Così come sei."
- Tracy Chevalier -
Nessun commento:
Posta un commento