lunedì 30 marzo 2015

Un tuffo nelle piscine naturali più belle al mondo

La natura sa essere davvero straordinaria, specie in assenza dell'intervento dell'uomo, e le sue potenzialità ci permettono, nel tempo, di godere di spettacoli unici, muovendoci, magari, anche a qualche riflessione su quanto la vita sia meravigliosa e su come viaggiare ne sia un inevitabile arricchimento.
Vi sono, per esempio, dei luoghi in cui l'acqua, sia dolce che salata, si è pazientemente fatta strada dove mai si sarebbe immaginato, dando vita a vere e proprie piscine naturali, angoli di mondo in cui lasciarsi cadere assaporandone, attimo per attimo, tutta la loro spontanea bellezza.

A largo della costa messicana, nelle acque dell'Oceano Pacifico, a breve distanza da Puerto Vallarta, galleggiano le Isole Marieta, un arcipelago solitario e disabitato che, negli anni precedenti alla Prima Guerra Mondiale, è stato sede di test militari e che, solo dopo lunghe proteste, è stato dichiarato Parco Nazionale, protetto dal governo messicano al punto che ora le uniche attività consentite sul posto sono il nuoto e la canoa.
Queste piccole isole nascondono gelosamente una spettacolare spiaggia segreta, la Playa de Amor o Hidden Beach, un rifugio paradisiaco all'interno di un vecchio cratere vulcanico: acque cristalline e sabbia bianchissima, uno spettacolo godibile al prezzo di una piacevole nuotata, poiché il luogo è collegato all'oceano solamente attraverso un tunnel facilmente percorribile. Le uniche visite autorizzate sono quelle guidate in partenza da Puerto Vallarta.

Sempre in Messico, nella regione dello Yucatàn, 
non lontano dalla città di Pistè, si può assistere al miracolo di un buco molto profondo e perfettamente circolare, una cavità naturale circondata da piante tropicali in cui tuffarsi per un bagno unico in acqua dolce, fresca e cristallina: il Cenote Ik-Kil. 
Il luogo è davvero particolare e suggestivo, viene chiamato anche Sacro Cenote Blu per il colore che l'acqua assume quando i raggi del sole la lambiscono; tucani, pappagalli e scimmie completano questo splendido habitat esotico.

Un'altra incantevole opera d'arte, senza la firma 
di un autore, è la Hamilton Pool, in Texas. Questa piscina si è formata a seguito del crollo spontaneo di una cupola che sovrastava un fiume sotterraneo, facendo sì che il posto assumesse, nel suo complesso, una forma quasi sferica; la conca piena d'acqua, pulitissima e di colore verde, continua ad essere alimentata dal torrente che vi si tuffa dando vita ad una cascata. Si tratta di un capolavoro incorniciato in un'area protetta tra orchidee e felci giganti, a cui vi si accede rispettando severe limitazioni.

Il mondo è davvero pieno di sorprese e, come in un teatro, bisogna solo prendere posto.


"C'è una gioia nei boschi inesplorati, c'è un'estasi sulla spiaggia solitaria, c'è vita dove nessuno arriva vicino al mare profondo, e c'è musica nel suo boato. 
Io non amo l'uomo di meno, ma la Natura di più."
- George Byron -

domenica 15 marzo 2015

Il mondo a piedi, David Le Breton

Perché prefiggersi una meta e raggiungerla in modo tale che il percorso da compiere non abbia la giusta importanza, non abbia significato alcuno? Forse non c'è abbastanza tempo o, semplicemente, la strada da compiere è tanta?
Le risposte sono varie e differenti, ogni individuo ha le proprie ragioni, ma, di certo, in una società moderna e tecnologicamente avanzata, il viaggio è, riduttivamente, identificato con la destinazione, rinunciando così al valore delle tappe intermedie.
David Le Breton è un antropologo e sociologo francese, docente universitario a Strasburgo, che, in questo intenso saggio, rammenta ad ognuno di noi i maggiori benefici che ne deriverebbero da un viaggio, anche molto breve, ma compiuto nel modo più antico e più semplice: camminando!
La vita ci priva, quotidianamente, del piacere di osservare e riflettere intorno e dentro di noi, la tecnologia e il tempo tiranno ci alienano rispetto a sentimenti e valori essenziali. Camminare ci permette di godere di ogni attimo, di ammirare i paesaggi e la natura, i colori e i luoghi, di incrociare nuovi sguardi, di respirare a fondo, di riscoprire il contatto con la terra e con se stessi. "Camminare significa aprirsi al mondo", imporre la propria libertà di riflessione e meditazione contro i ritmi frenetici di ogni giorno; il viaggiatore a piedi non vuole solo raggiungere la destinazione, quanto assaporare tutto il cammino.


"Comprate delle scarpe nuove e camminate."
- David Le Breton -

sabato 14 marzo 2015

I pirati e le balene di Sainte Marie, Madagascar

Ma...i pirati saranno davvero esistiti? Intendo quelli del genere di Johnny Depp, certo un po' meno surreali e fantasiosi, ma, magari, ugualmente caratteristici e leggendari, lontani dall'idea di pirateria moderna. Ebbene l'isola di Sainte Marie ce ne regala alcune testimonianze, seppure non si riscontrino tracce di tesori nascosti chissà dove.

Quest'isola, che in malgascio si chiama Nosy Boraha, è una lacrima nell'Oceano Indiano, una deliziosa cornice corallina di fronte alla costa orientale del Madagascar, la cui storia tra il XVII e il XVIII secolo evoca personaggi e attività, appunto, di pirateria. In quel periodo, infatti, la sua posizione geografica risultò strategica per assalire le navi di ritorno dalle Indie Orientali, divenendo pertanto un punto d'approdo internazionale di pirati di diverse nazionalità, tra cui si ricordano Olivier Le Vasseur, soprannominato La Buse, William Kidd, Jhon Avery, Thomas Tew...
L'isola divenne la loro seconda patria e si integrarono perfettamente con la popolazione locale, come testimoniato dalle sepolture presenti nel pittoresco "cimitero dei pirati", che si trova a Ile Aux Forbans, un promontorio nella cui baia giacciono anche i resti delle loro navi.

Sainte Marie è un grande sogno tropicale concentrato nelle ridotte dimensioni del posto, spiagge bianche, baie cinte da barriere coralline, l'ombra offerta da gigantesche palme da cocco, ricca vegetazione, bungalows direttamente sull'oceano. 
Qui regna un'atmosfera tranquilla e cordiale, la vita scorre al ritmo del sole e della natura, e la gente del luogo ne è fiera; non esistono città, ma piccoli agglomerati e la capitale, Ambodifotatra, non è altro che un grande villaggio con il suo caratteristico mercato.


Ovviamente a Sainte Marie anche la fauna, sia di terra che di mare, concede incontri spettacolari: pesci tropicali, tartarughe marine, delfini, lemuri, camaleonti.....ma, ancor di più, le balene megattere. Da luglio a settembre, infatti, in queste acque calde si apre la stagione degli amori per le balene, che, a grandi gruppi, migrano dall'Antartide per partorire e per accoppiarsi. Tante escursioni organizzate consentono di partecipare, nel pieno rispetto, a questo momento emozionante, durante il quale si può assistere anche alle acrobazie acquatiche di questi splendidi animali.


"Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo."
- Lao Tzu -

mercoledì 11 marzo 2015

Palawan, il paradiso nelle Filippine

Secondo un sondaggio effettuato da un noto portale di viaggi nell'ambito dei Travel Awards 2014, l'isola più bella del mondo è Palawan, un luogo paradisiaco definito "l'ultima frontiera" delle Filippine. 
Geograficamente e politicamente, Palawan è la più estesa delle isole che compongono l'omonima provincia delle Filippine, della quale fanno parte anche molte altre piccole isole. Chi raggiunge questi splendidi luoghi lo fa perché qui, più che altrove, la natura, in tutte le sue forme, ha una straordinaria capacità di seduzione: paesaggi che lasciano senza fiato, mare cristallino, foreste pluviali, animali spettacolari in via di estinzione. 
Un paradiso in cui ambiente e uomo convivono nel massimo rispetto reciproco, poco battuto dal turismo, ambito in particolare tra gli amanti della natura più selvaggia e degli sport acquatici, il tutto in un contesto locale favorevole e accogliente. 

Il capoluogo di provincia è Puerto Princesa, città nota per il suo impegno ambientale e definita la più pulita delle Filippine.

 





Essa ospita il fiume sotterraneo navigabile più lungo al mondo, iscritto nel patrimonio mondiale dell'UNESCO ed entrato di diritto tra le Nuove 7 Meraviglie della Natura; la sua lunghezza è di 8,2 chilometri e sfocia direttamente nel Mar Cinese Meridionale, mentre il percorso in barca tra le suggestive grotte si snoda per 24 chilometri. La zona offre tante bellissime spiagge tropicali: resta solo da scegliere se rilassarsi in quello splendore o praticare sport ed immersioni.

Imperdibile una sosta ad Arena Island, nel comune di Narra, se non si vuol rinunciare alla compagnia di docili tartarughe, giganti e meno.


Un altro esempio dell'impegno profuso dalla provincia di Palawan nella tutela ambientale, si evidenzia nel parco naturale della barriera corallina di Tubbataha, nel comune di Cagayancillo.


Il sito è patrimonio mondiale dell'UNESCO ed è unico per la varietà di specie marine: si tratta di due atolli e di un isolotto al largo del Mare di Sulu, che custodiscono gelosamente oltre 350 specie di coralli e quasi 500 specie di pesci, e che offrono un habitat significativo per la nidificazione di tartarughe e uccelli marini.

Ovviamente non vi sono insediamenti umani stabili e il trasporto dei visitatori avviene con navi, per le quali è necessaria la prenotazione in largo anticipo a causa dell'eccessiva richiesta.


A nord, l'isola di Palawan assume i contorni di un'opera d'arte: è la zona di El Nido, nome che evoca i nidi di rondine usati per preparare la zuppa cinese. Qui la natura esplode in una singolare bellezza tra magiche baie, coralli e lagune incantate; il tempo non scorre e i pensieri si perdono in questa immensa quiete.





"Il mare ha questa capacità, restituire tutto dopo un po' di tempo, specialmente i ricordi."
- Carlos Ruiz Zafòn -

giovedì 5 marzo 2015

Storie di vagabondaggio, Hermann Hesse

Il "vagabondaggio" è uno dei temi che ricorrentemente ha ispirato la penna di Hermann Hesse: errare nel cuore della natura, tra i boschi e le nuvole tanto amati; vagare alla ricerca di una patria forse senza nemmeno volerne realmente una, per poi acquisire la consapevolezza che ognuno di noi racchiude dentro di sé la propria patria; viaggiare per saziare un'ardente brama di conoscenza.
Anime vaganti, nostalgiche per ciò che hanno lasciato, ma fiduciose di trovare ciò che desiderano, cioè se stessi. Per ritrovare e conoscere meglio la propria identità, è necessario incamminarsi e percorrere tanta strada, fuori e dentro di noi.


"Noi viandanti siamo tutti così. La nostra smania di vagabondaggio e di vita errabonda è in gran parte amore... 
Noi liberiamo l'amore dall'oggetto, l'amore da solo ci è sufficiente, così come nel nostro vagare non cerchiamo la meta ma solo l'essere in cammino."
- Hermann Hesse -

martedì 3 marzo 2015

Le Mille Isole del fiume San Lorenzo, tra Canada e Stati Uniti


Le Mille Isole è un arcipelago che si estende lungo il fiume San Lorenzo, al confine tra il Canada e gli Stati Uniti, vicino al lago Ontario. In tutto sono 1865 isole delle più svariate dimensioni, alcune ospitano case e ville davvero particolari, altre offrono alloggio solo ad uccelli migratori.

"Just room enought" è l'isola più piccola abitata, anche se solo in periodi di vacanza. Essa fu acquistata nel 1950 dalla famiglia Sizeland, che non poteva certo attribuirle nome più appropriato e che non immaginava potesse diventare un giorno una vera attrazione turistica.

"Heart Island" è, invece, l'isola che racconta la storia più romantica che si possa ascoltare. Nei primi anni del '900, infatti, fu acquistata da un ricco imprenditore alberghiero, George Boldt, il quale vi aveva trascorso parecchie vacanze estive in compagnia della sua amatissima consorte Louise. Questo Signore, immaginando l'adorata moglie come la principessa di un castello, ne ordinò la costruzione di uno per donarlo a lei nel giorno di San Valentino: un sogno che, purtroppo, ebbe tristemente fine con la prematura scomparsa di Louise. I lavori furono immediatamente interrotti e Boldt non rimise più piede sull'isola. 
Solo molti anni dopo e, precisamente, nel 1977, hanno avuto inizio le opere per il restauro e il completamento degli edifici e del Castello Boldt, magari proprio per permettere a quel sentimento profondo e sincero, che ha legato in vita i due coniugi proprietari, di sopravvivere oltre il tempo.
Attualmente l'isola è aperta ai visitatori.

"Zavikon Islands" è una coppia di isole che segna, in modo davvero singolare, il confine tra il Canada e gli Stati Uniti: la più grande è di nazionalità canadese, la più piccola statunitense e sono collegate da un ponticello che sembra sia il ponte internazionale più piccolo al mondo. Anche questi due isolotti narrano una storia, sebbene più bizzarra, che ha per protagonisti due coniugi: infatti il proprietario dell'abitazione ospitata dall'isola maggiore, nelle occasioni litigiose, pare fuggisse sulla minore, ordinando al doganiere di non far assolutamente passare la moglie.


Numerose sono le crociere organizzate lungo il fiume per ammirare questo spettacolo della natura e dell'uomo.




"Ho scoperto che non c'è modo migliore di sapere se ami o odi una persona che fare un viaggio con lei."
- Mark Twain -