Perché prefiggersi una meta e raggiungerla in modo tale che il percorso da compiere non abbia la giusta importanza, non abbia significato alcuno? Forse non c'è abbastanza tempo o, semplicemente, la strada da compiere è tanta?
Le risposte sono varie e differenti, ogni individuo ha le proprie ragioni, ma, di certo, in una società moderna e tecnologicamente avanzata, il viaggio è, riduttivamente, identificato con la destinazione, rinunciando così al valore delle tappe intermedie.
David Le Breton è un antropologo e sociologo francese, docente universitario a Strasburgo, che, in questo intenso saggio, rammenta ad ognuno di noi i maggiori benefici che ne deriverebbero da un viaggio, anche molto breve, ma compiuto nel modo più antico e più semplice: camminando!
La vita ci priva, quotidianamente, del piacere di osservare e riflettere intorno e dentro di noi, la tecnologia e il tempo tiranno ci alienano rispetto a sentimenti e valori essenziali. Camminare ci permette di godere di ogni attimo, di ammirare i paesaggi e la natura, i colori e i luoghi, di incrociare nuovi sguardi, di respirare a fondo, di riscoprire il contatto con la terra e con se stessi. "Camminare significa aprirsi al mondo", imporre la propria libertà di riflessione e meditazione contro i ritmi frenetici di ogni giorno; il viaggiatore a piedi non vuole solo raggiungere la destinazione, quanto assaporare tutto il cammino.
"Comprate delle scarpe nuove e camminate."
- David Le Breton -
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